Messaggio del 4/10/2001

Figlia mia,

dolce, dolce è il tuo pensiero, ti vedo e ti osservo dall'alto dei Cieli, dove al mio fianco appare.....il tuo amato figliuolo.
Stiamo insieme nella preghiera e nella lode al Signore, il Dio Benedetto e Santissimo che elargisce i suoi doni e il Suo amore immenso a tutti coloro che desiderano abbeverarsi a questa Fonte inesauribile, che non finisce mai. Essa è piena e ricolma di acque limpide e pure, che da sole dissetano le anime di chi vuole la verità, di chi cerca il Signore. L'acqua che purifica, che lava via il sangue delle ferite dolorose, le lenisce, fino a quando esse non scompariranno e rimarranno solo le cicatrici.
Beati i puri di cuore perchè vedranno Dio: queste parole contengono tutta la potenza e la gloria del Signore. La purezza dell'anima è il sigillo che rafforza e racchiude tutti i cuori nella bellezza e nella verità del Signore.
Beati quelli che non vedono ma credono, perchè di essi è il Regno di Dio: conosci bene queste parole, le hai lette tante volte nel Vangelo. Esse rispecchiano una saggezza e una verità infinita: l'Universo e il Creato appartengono a Dio e sono qui che vi attendono, la terra è solo un piccolo frammento della Volta Celeste.
Quindi capite? se la bellezza della terra vi appare immensa, quanta più bellezza ci possa essere nel Regno di Dio. Un Regno dove poter respirare, udire, ascoltare e lodare l'Eterna Sapienza, illuminati dalla grandezza e dalla bontà umile, ma forte e tenace, del Signore Dio vostro.
Rifletti...immagina nella tua mente il mistero mai svelato ma fatto solo intravedere, attraverso gli strumenti di Dio, cosa possa essere la felicità nella gloria del Signore, insieme ai Suoi e vostri Angeli.
Ci sono angeli nati con questo compito e mai apparsi sulla terra...sono ANGELI CELESTIALI le cui origini sono divine, creati apposta fin dall'inizio per magnificare il Signore.
Ci sono ANGELI TRASFORMATI, che nascono sulla terra e nel loro percorso terreno si rafforzano sempre più nella luce di Dio, fino a quando sono talmente pieni di questa luce da non poterla più trattenere...ed è per questo che giungono in Paradiso...essi DIVENTANO non nascono angeli, sono della stessa sostanza eterea e bellissima di coloro che glorificano il Signore.
Dio li vuole intorno a Se perchè testimonianza vivente del Suo Intelletto e della Sua immensa potenza. Ma attenzione, la forza e la potenza del Signore non è valutabile come quella terrena: essa è espressiione incontenibile dell'amore e della bontà di Dio, che vuole rendervene tutti partecipi.
Solo gli ottusi si chiudono nella loro arroganza di sentirsi custodi di verità non a tutti comprensibili, ma commettono un grave errore, perchè solo i puri e gli umili hanno la facoltà e la capacità di accogliere l'amore e la Sapienza di Dio in loro.
Riempi i tuoi quaderni di questi nostri dialoghi come tu li chiami, possono essere di conforto e consolazione a chi soffre del tuo stesso dolore. Sono frasi e parole semplici, elementari, alla portata di ogni mente che sia pronta a recepirle. Non si può dubitare della mia parola, essa è sacra perchè sacro è il Nome del Signore.
 
 
(Tratto da “Perle di Cielo”, Rivelazioni di Gesù ad un’anima umile che vive nel nascondimento al servizio in particolare di chi vive nella sofferenza per la perdita di una persona cara)

 

 

IO SONO IL RISORTO

10/04/2007

Figlia,

ora ascolta Me. Io ti raggiungo e ti esprimo Me stesso per farti comprendere l'estensione e l'immensità del Mio amore per tutti voi.

Dolcezza infinita Io provo per voi, amore grande Io sento per voi,

Figli miei, Io sono IL RISORTO, risorto per farvi partecipi della Vita Eterna.

La luce inonda il mondo, la luce che Io ho lasciato tutta intorno a voi, ma pian piano questa luce svanirà perchè il male la farà evaporare dove non troverà la fede, perchè è la fede che mantiene viva e luminosa la luce.

La Mia Essenza si effonde su di voi, ma Satana si oppone e cerca di eliminarla attraverso il peccato che viene commesso continuamente contro di Me e contro voi stessi.

Amate...imparate ad amare se ancora il vostro cuore non avverte il calore dell'amore. Imparate a donare agli altri. Impareranno con il tempo, apprenderanno cosa è stato il Mio Sacrificio, offerta gradita a Dio per la vostra salvezza.

Figlia cara, trasmetti queste Mie parole, trova la via per farle giungere dove possano essere accolte e messe a frutto. Esse sono insegnamento per voi, sono preziose perchè in ogni singola sillaba c'è il Mio Amore, c'è la strada per farvi comprendere dove andare.

Forza, coraggio, speranza e fede: usate questi sentimenti per farne tesoro di Me e di voi stessi.

Con amore, Gesù.


Tratto da "Perle di Cielo" (Rivelazioni di Gesù ad un'anima umile che vive nel nascondimento al servizio in particolare di chi vive nella sofferenza per la perdita di una persona cara)
 

Istanti Preziosi di Eternità

14/02/2002

Parlami, Ti prego..

Preziosio, raro e bellissimo il tuo sentimento di amore...ispira dolcezza, fa intravedere sogni veri di eternità, istanti fuggevoli di malinconia, lasciali andare, servono per sensibilizzare l'anima, da essi trai la tua forza, istanti preziosi incontaminati di amore appagante, puro come la maternità.
Trai da essi insegnamento di vita. Trasformali, rendeli eterni, non si perdono nel nulla, passano accanto sfiorando altre anime, lì in attesa, che non conoscono nient'altro, nè istanti di felicità, nè di serenità.
Regalali...disperdeli nel vento...nell'aria....qualcuno li raccoglierà, li terrà stretti nei suoi pugni....capiranno che non vanno sprecati...ogni pensiero, ogni emozione, ogni sentimento...è prezioso, appartiene a te, a Me, a chiunque.
Siano essi sinceri, lodevoli, puri, miglioreranno il mondo....ama la vita, non sprecarla...te l'ho dontata...è presiosa....è fugace, come la tua esistenza.
Ama Me, perchè IO sono oltre la vita.....sono ETERNO....ama semplicemente....non chiedere niente.
Il segreto è nell'essere....vivere semplicemente ogni attimo presente...liberi da ogni condizionamento....consapevoli di esistere GRAZIE a Dio..

 

(Rivelazioni di Gesù ad un'anima umile che vive nel nascondimento al servizio in particolare di chi vive nella sofferenza per la perdita di una persona cara)

 

DIO, DIMMI CHI SONO IO

Piccola mia, un palpito di amore, soffio eterno del Mio Volere,
così ti ho voluta, nè più nè meno.
Il Mio Pensiero Vivente tu sei, unica e irrepetibile,
piccolo incastro nel Mosaico della Vita.
Sei come l'alba di un nuovo giorno, spunta timidamente ma
sorge alta nel cielo
con la sua veste accecante ad irrorare e nutrire con il suo calore.
Seme piccolo e tenero, cresce orgogliosamente,
vestito solo della sua semplicità,
trasforma se stesso in un fiore sprigionando i colori dell'anima,
con riverenza adora il Signore.

Ecco chi sei, sei tutto di Me, onora il Mio Nome, vai fiera di te.

Ascolta te stessa, puoi sentire il Mio Sussurro che ti conduce da Me,
ma prima spalanca i tuoi petali alla vita,
raccogli i profumi intorno a te,
profumi d'amore emanati dal Mio Spirito Vivente.
Sii libera come il passerotto che timidamente avanza
per raccogliere le briciole,
sii come la farfalla che dura una notte, ma quale splendore.
Non tradire te stessa, tradiresti Me.

Ecco chi sei, la mia creatura dolcissima
che nella furia e nello scorrere sornione del tempo
cerca il suo posto, il suo incastro
dentro di Me.

 

Tratto da "Perle di Cielo" (Rivelazioni di Gesù ad un'anima umile che vive nel nascondimento al servizio in particolare di chi vive nella sofferenza per la perdita di una persona cara)

 

 

DIO, DIMMI CHI SEI

Luce che accompagna il tuo cammino, che rischiara i tuoi sentieri
percorrendo spazi infiniti di dolore, gioia e stupore.
Luce che penetra nell'oscurità, che illumina gli angolo più bui dell' umanità.
Luce che riscalda, che infonde calore e amore, che risveglia
i sonni innocenti della vita.

"Sprigiona i tuoi raggi, colpisci con furore, penetra nel profondo dei cuori"

Luce Io stesso, Luce Io unico, Luce Fonte D'Amore, Io sono la tua Luce.

Esplode intorno a te in una giornata di sole, squarcia le nubi all'orizzonte,
segui la sua scia, non lasciarla andare, ti porterà a Me, all'Infinito Amore.
Risplendi te stessa di Luce, accerchia con essa i tuoi cari,
un'unica torcia ardente sarete,
vi indicherà la strada per non perdervi nel buio infido e nemico
che inganna senza pietà.

Riposa le tua anima nelle Mie Membra Ferite
Ristora il tuo cuore nel Mio Sangue Versato
Rafforza te stessa nel Mio Corpo Martoriato

Scintilla d'amore che esplode nel cielo, frammenti di gioia che lodano il Signore,
invoca il Mio Nome,
il tuo sospiro raccolgo, chiuso in Me resterà per sempre.
 
 
Tratto da  "Perle di Cielo" (Rivelazioni di Gesù ad un'anima umile che vive nel nascondimento al servizio in particolare di chi vive nella sofferenza per la perdita di una persona cara)

INTRODUZIONE A "PERLE DI CIELO"

Non sono una scrittrice e non penso di poterlo mai diventare, ma sento dentro il mio cuore un'istinto dominante che mi spinge a comunicare attraverso sensazioni, emozioni e parole, con papà e mamme, che come me hanno lasciato andare i propri figli verso la Luce, ma ancora di più, con quei genitori il cui dolore si è talmente radicato in loro, da non permettergli più di sperare di vivere i propri figli in un modo diverso da prima, attraverso un filo diretto, personalissimo, e tutto loro, tra cielo e terra.

In questi lunghi anni ho provato di tutto: incredulità iniziale, rabbia, solitudine, menomazione fisica, smarrimento, e una grande sensazione di non appartenere più a nessuno, di vivere in un mondo a me estraneo, come un'estranea a me stessa, in una dimensione dove non appartenevo più nè al cielo nè alla terra, in una sorta di limbo, in un attesa inconscia di ritrovare in qualche modo ciò che avevo perso: mio figlio, la mia stessa vita.

Prima di accompagnarvi in questo viaggio di scoperte divine e meravigliose, vorrei parlarli un pò di me, affinchè possiate comprendere il perchè di questa mia scelta.

Mi sono sempre sentita previligiata da Dio perchè mi aveva donato una bellissima famiglia, un'attento e premuroso compagno di vita che io considero la colonna alla quale appoggiarmi, tre splendidi e meravigliosi ragazzi, tra i quali ......., il mio dolce e tenerissimo ........., che mi ha lasciata all'età di ventidue anni.

Era una piovosa domenica mattina, è uscito di casa come sempre, ma non è più tornato. Una telefonata improvvisa ci ha informati che aveva avuto un'incidente d'auto nel quale aveva perso la vita. Inutile descrivere quei primi terribili giorni, li conoscete fin troppo bene, l'angoscia, il terrore, la sofferenza e il dolore che ti toglie il respiro.

Poi un giorno, dopo pochi mesi, la Vergine Maria, la mia e vostra Mamma Celeste, ha deciso che fosse ora di tirarmi fuori da quel labirinto nel quale mi ero persa. Ha bussato alla mia porta, con molta discrezione ma determinazione, e per mia fortuna e salvezza, a quel insistente tocco materno, ho aperto e spalancato il mio portone, permettendole di allargare le sue braccia consolatrici nelle quali mi sono rifugiata.

Il mio percorso interiore e spirituale lo potrete seguire attraverso i "Sorrisi di Dio", dialoghi o locuzioni interiori che il Signore nella Sua infinita misericordia mi ha concesso, dono inestimabile, perle di cielo, che oggi sento di non aver diritto di tenere solo per me stessa, ma che a mia volta devo donarle a voi, affinchè vi possano prendere per mano e condurvi sui sentieri della pace, della speranza e dell'amore, fino ad arrivare alla presenza di Dio e della nostra Madre Misericordiosa, che tutto ha condiviso e tutto condivide con noi.

Aprendomi al Signore e al Suo amore, ho permesso a me stessa di far entrare in me la luce, lo spirito amoroso di mio figlio, e lui ora vive in me, in ogni mio respiro. Ogni mio atto lui lo condivide con me, siamo nuovamente un'anima sola che agisce all'unisono.

E' lui che mi ha spronata e sostenuta nel fondare un gruppo di ascolto e di mutuo-aiuto che ha lo scopo di assistere i genitori che sentono la necessità di non chiudersi nel loro dolore ma di farsi aiutare, ed aiutare a loro volta, gli altri a dare un senso a questo immane dolore.

E' il seme che ha germogliato, il frutto che matura sotto i raggi dell'amore e della solidarietà, che rende orgogliosi di averlo seminato, di aver avuto la fortuna e la gioia di averlo avuto.

Spero davvero che al termine di questo viaggio insieme a me, voi possiate trovare in voi la forza e il desiderio di tornare a vivere, sorridere e sperare, ed immettervi in cammino sulla via maestra di Gesù: "Io sono la via, la verità e la vita", per incontrare i vostri figli di luce, vivi più che mai e viventi in voi.

Io sono convinta che esistono davvero due dimensioni, la dimensione terrena dove noi esseri umani viviamo, e la dimensione divina dove sono i nostri figli, ora figli di Dio e della Luce. Tutto ciò che dobbiamo fare è costruire un ponte tra queste due realtà al centro del quale poterli incontrare, ma per poterlo fare è necessario comprendere che bisogna prima aprire il cuore e la mente alla verità di Dio, all'esistenza di Dio e all'esistenza stessa dei nostri figli presso di Lui.

Allora si che saremo attenti e vigili ad accogliere quei segni che essi ci inviano continuamente, ma che il più delle volte non riusciamo a percepire. Capiremo allora che non si tratta più di semplici coincidenze, che nulla avviene per caso, ma che sono i nostri cari che si manifestano con l'unica arma a loro disposizione, e cioè "l'amore", quello più assoluto e incondizionato, riflesso totalizzante dell' "AMORE" di Dio, Egli stesso PURO AMORE.

I Sorrisi di Dio si aprono con due poesie da Egli stesso elargite, vi potrete rendere conto che nessun poeta, per quanto illuminato, avrebbe potuto esprimere così amorevolmente e profondamente ciò che Egli E' e ciò che noi siamo.

 

Cosa accade quando ci confessiamo?

(Dalle Rivelazioni di Gesù a Catalina Rivas)

“Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta,

finché non la ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla, tutto contento, va a casa, chiama gli amici ed i vicini, dicendo:

Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta. Così, vi dico, ci sarà più gioia in Cielo per un

peccatore convertito, che per novantanove giusti, che non hanno bisogno di conversione” (Luca 15,4-7).

Tu, che togli i peccati del Mondo…

Martedì, 8 Luglio, ci siamo recati a Cozumel.

Eravamo stati invitati a tenere, lì, una conferenza. Il Signore mi aveva dettato un Messaggio per una giovane,

dicendomi:

“Dille che, per molto tempo, ho atteso questo momento e che, ora, aspetto il suo impegno”.

Si trattava di una giovane che era andata a trovare il nostro Direttore Spirituale, per una Confessione generale.

Quando le ho consegnato il Messaggio, si è messa a piangere. Allora, il Signore mi ha chiesto di aiutarla. Abbiamo

conversato fino all'arrivo del Sacerdote. Quando, insieme, siamo usciti dalla stanza, per andare nell’altra per la

Confessione, ho visto all’improvviso che intorno ad essa vi era una grande quantità di gente, come dieci o dodici

persone, che volevano entrare con lei nella stanza, dove si doveva Confessare. Rimasi molto sorpresa vedendo questo,

ma ho capito subito che si trattava di un'esperienza mistica e mi sono messa in preghiera. Si udivano provenire da una

parte delle voci, che parlavano forte, ed una musica che procedeva al ritmo di tamburi assordanti.

Allo stesso tempo, udivo un coro che cantava l'Ave Maria di Fatima, ed un altro coro, in lontananza, cantava così:

“Gloria e Lode al Dio Creatore, al Figlio Redentore e allo Spirito Santo...!”. Mi sono inginocchiata e ho chiesto al

Signore che illuminasse quella Confessione. Ho udito, subito dopo, il trambusto di gente che gridava. Ho guardato,

immediatamente, verso il luogo dal quale provenivano i rumori: era il balcone della stanza nella quale si stava

Confessando la giovane.Quello che ho visto era spaventoso: delle Figure assolutamente sgradevoli, Creature deformi,

che giungevano correndo e gridando e si gettavano nel vuoto, dal balcone. D'istinto, mi sono affacciata alla mia

finestra, per vedere la caduta, ma non ho visto più niente.In quel momento, é entrato l'amico della giovane, che aveva

chiesto al padre la Confessione per lei e, insieme, abbiamo potuto ascoltare, chiaramente, il rumore delle catene e dei

ferri che sembrava stessero squarciando il tetto e le pareti. Ci siamo messi a pregare, gli ho detto di non avere paura,

che si trattava dei tipici rumori e molestie che procurava il Demonio, quando gli si strappava un'Anima. Mi

accompagnò per qualche minuto nella preghiera, poi, è dovuto andar via. Sono rimasta sola a pregare ancora per

qualche minuto, non so quanti, ed ecco che una luce mi ha fatto aprire gli occhi. Ho visto che la parete, la quale si

trovava di fronte e separava la stanza, dove mi trovavo, da quella nella quale si teneva la Confessione, era sparita.

Ho potuto, così, vedere la giovane, seduta, che si stava Confessando, ma non era di fronte al Sacerdote, bensì

davanti allo stesso Gesù. Io non vedevo il Sacerdote, era Gesù che aveva preso il suo posto.

Vedevo il Signore di profilo, con le mani intrecciate, come nell'atto di pregare, mentre appoggiava su di esse il Suo

mento; il Suo atteggiamento era di un ascolto attento. Dietro alla ragazza, vicino alla porta della stanza, vi era un

gruppo di persone, tra le quali si riconosceva una Monaca, vestita di azzurro e con un velo nero. Insieme a lei, risaltava

un Angelo, dalle ali molto grandi, una Figura maestosa, con una grande lancia nella mano destra, che scrutava a destra

e a sinistra, come se facesse la sentinella. Ho pensato che poteva essere San Michele Arcangelo, o qualche Capitano

della sua Milizia Celeste. In fondo, alla destra di Gesù e della giovane che si confessava, ho riconosciuto la Vergine

Maria, in piedi, vestita come Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, con un abito che sembrava di seta, color perla e

con un manto di colore “bruno”, o caramello, con le Figure simboliche che porta di solito quella Immagine. Due Angeli

molto alti, in piedi, sostenevano le loro lance in una mano e osservavano tutto, attentamente, così come faceva quello

che stava alla porta. Erano vigilanti e allerta, come se proteggessero la Vergine, che rimaneva in piedi, con le mani in

preghiera, guardando verso il cielo, mentre essi sembrava che vigilassero sull'ambiente circostante.

C'erano molti piccoli Angeli, che andavano e venivano, come se fossero trasparenti.

Ad un certo momento, Gesù sollevò la mano destra, tenendo il palmo ad una certa distanza dalla testa della giovane.

Tutta la Sua mano era piena di luce; da essa uscivano raggi dorati, che la coprivano interamente con tutto il loro

splendore, trasformandola. Vedevo che il viso della penitente andava cambiando, come se le si stesse togliendo una

maschera… Ho visto come il viso duro di prima si trasformava in un altro più nobile, dolce e sereno.

Nell'istante in cui il Signore impartiva l'Assoluzione, la Vergine ha fatto una genuflessione e ha chinato il capo, e tutti

gli Esseri, che stavano intorno a Lei, hanno fatto lo stesso.

Poi, Gesù si è alzato in piedi, si è avvicinato alla penitente e, allora, ho potuto di nuovo vedere il Sacerdote seduto al

posto dove prima si trovava Gesù. Il Signore ha abbracciato la giovane e l’ha baciata sulla guancia.

Quindi, voltatosi, ha abbracciato il Sacerdote e ha baciato anche lui, sulla guancia.

In quell'istante, tutto si è riempito di una luce intensa, che è scomparsa, mentre si innalzava verso il tetto.

Contemporaneamente, spariva tutta la Visione e io mi sono di nuovo trovata di fronte alla parete.

Dopo avermi regalato questa inusitata esperienza mistica, il Signore mi ha parlato, dicendomi:

“Se voi sapeste come si trasforma un'Anima, dopo aver fatto una buona Confessione, tutti quelli che le stanno vicino le

si dovrebbero avvicinare, in ginocchio, poiché, in virtù della Grazia santificante, essa è ripiena dello Spirito Santo”.

Quando la giovane è uscita dalla Confessione, ho sentito un sincero desiderio di inginocchiarmi davanti a lei, ma l'ho

abbracciata con tutto il mio amore, perché sapevo che stavo abbracciando quella stessa persona, che prima era stata

abbracciata dal Signore. Si vedeva, chiaramente, che era molto più giovane e molto felice. Ho riferito tutto al mio

Direttore Spirituale e ci siamo fermati, poi, entrambi, in preghiera, rendendo Grazie a Dio. Quella sera, il Signore mi

ha chiesto di prepararmi a scrivere tutto quello che avevo visto, in una pubblicazione dedicata al “Sacramento della

Misericordia: la Riconciliazione”, che è, appunto, il testo presente.

 

Il delicato momento della Riconciliazione

Due giorni dopo, il Signore disse che avremmo continuato il nostro lavoro più tardi e subito mi sono vista in una

Chiesa, di fronte ad un gruppo di persone, che aspettavano il loro turno per Confessarsi. Apparvero davanti ai miei

occhi molte “ombre”, il cui corpo aveva l'aspetto di Esseri Umani, ma le teste erano di animali. Stavano legando una

persona, che andava verso il Confessionale, con lacci al collo, alla fronte e, mentre facevano questo, le dicevano

qualcosa all'orecchio...

All’improvviso, una di queste “ombre” si separò con molta delicatezza dalle altre e, preso l'aspetto di una donna

abbigliata, acconciata in maniera molto provocante, sfilò davanti ad un uomo che stava andando a Confessarsi.

In questo modo, quell’uomo si distrasse, soffermandosi a rimirarla.

Quegli Esseri orribili ridevano a crepapelle, molto compiaciuti. Un angelo lottava con le mani, cercando di mettere in

fuga quelle “fiere”. Tra le altre persone che aspettavano per confessarsi, vi era una giovane molto umile, che teneva fra

le mani un piccolo libro di preghiere; si vedeva che era raccolta, stava leggendo e poi meditava...

Le “ombre” le si avvicinarono, ma a distanza, e non riuscivano ad avvolgerla nei lacci: era come se l'Angelo che

l'accompagnava fosse più forte di loro (così ho pensato io).

Ero lì che osservavo e, quando quella giovane terminò di confessarsi, ho visto che non era più vestita come prima:

aveva, ora, un ampio abito color perla, quasi bianco, con un diadema di fiori sulla testa, si muoveva circondata da

quatto Angeli, che accompagnavano i suoi passi verso l'Altare. Aveva il volto pieno di pace. Giunta là, si è

inginocchiata. per pregare, certamente per la penitenza, e gli Angeli, con le mani unite, si sono messi anche loro in

atteggiamento di preghiera.

Quindi, la visione si concluse e io sono tornata a vedere i mobili della mia casa.

Il Signore mi disse:

“Hai appena visto due persone che si accostano al Sacramento della Riconciliazione. Una che va al Confessionale,

distrattamente e senza una previa preparazione. In un tale caso, qualsiasi cosa facciano gli Spiriti Maligni, sono questi

ad acquisire una maggiore forza.

La giovane, invece, stava in preghiera, preparava la sua Confessione, chiedendo assistenza al Cielo. In questo modo, il

Demonio non ha potuto avvicinarla ed il suo Angelo Custode ha potuto operare meglio in sua difesa, poiché lei stessa lo

invocava”.

Quindi, soggiunse:

“Tutti dovrebbero pregare per le persone che vanno a Confessarsi, perché possano fare una buona Confessione: potrebbe

essere l'ultima della loro vita”.

Mi ha fatto, poi, comprendere che anche le persone, che si trovassero in quel momento in Chiesa, potrebbero essere

di aiuto con le loro preghiere, intercedendo per il Confessore e per quelle persone che sono lì per Confessarsi.

Mi sono meravigliata che chiedesse delle preghiere per il Confessore, visto che pochi giorni prima avevo visto, io

stessa, che era Gesù al posto del Sacerdote che perdonava.

Il Signore continuò:

“Hanno certamente bisogno di preghiere anche i Sacerdoti. Anche loro sono esposti alle tentazioni, alle distrazioni, alla

stanchezza.

Ricorda che sono Esseri Umani!”.

 

Il dono concesso al Sacerdote

Durante la notte, il Signore mi ha istruita su quanto succede quando una persona chiede la Confessione, e questa non

le viene concessa, per negligenza o per trascuratezza.

Così mi disse Gesù:

“Se un'Anima cerca un Sacerdote per Confessarsi, a meno che non si trovi in un caso di forza maggiore, questo è

obbligato ad ascoltare la Confessione del Fedele; perché se quel peccatore muore, immediatamente viene fatto entrare in

Paradiso, in virtù del suo pentimento e del desiderio di purificazione. Io stesso gli do l’Assoluzione. Ma il Sacerdote, che

gli ha negato la Confessione, per comodità o per negligenza, senza un motivo valido da poter essere giustificato davanti

a Dio, dovrà risponderne davanti alla Giustizia Divina e rendere conto di una mancanza molto grave, proprio come se

lui stesso fosse colpevole dei peccati che non volle ascoltare e perdonare, a meno che non abbia confessato ed emendato

la sua colpa.

Il Sacerdote ha ricevuto dei Doni, che non sono stati dati neanche a Mia Madre; è unito a Me ed alla Mia Opera in Me,

perciò, merita molto rispetto da parte delle persone che vanno a chiedere la Confessione.

Rispetto nel modo di trattarli, nel modo di vestire, nel modo di accettare i suoi consigli e la penitenza che viene imposta.

Ecco, perché chiedo delle preghiere per i Sacerdoti, affinché, fedeli alla loro Vocazione ed alla Grazia che viene conferita

loro nella Mia stessa Persona, (in Persona Christi), concedano il Perdono e la Misericordia alle Anime. Ricorda, figlia

mia, che tutto ha un valore relativo sulla Terra. Alcune cose possono avere un grande valore materiale e, se una persona

le perde va economicamente in rovina... ma tutto finisce li. Può mettersi all'opera e ricuperare tutto o almeno parte di

ciò che ha perso, ma se perde la sua Anima, niente potrà salvarla dal Fuoco Eterno”.

 

 

Quello che accade quando un sacerdote ci benedice

Dalle Rivelazioni di Gesù a Teresa Neuman (è
                la stigmatizzata tedesca che viveva solo nutrendosi dell'Eucaristia
)
               

"Cara figlia, voglio insegnarti a ricevere la mia Benedizione con fervore. Cerca di capire che qualcosa di grande ha luogo quando ricevi la benedizione di un mio sacerdote. La benedizione è uno straripamento della mia Divina Santità. Apri la tua anima e lascia che diventi santa attraverso la mia benedizione. Essa è rugiada celestiale per l'anima, attraverso la quale tutto ciò che viene fatto può essere fruttuoso. Tramite il potere di benedire, ho dato al sacerdote il potere di aprire il tesoro del mio Cuore e di riversare una pioggia di grazie sulle anime.

 Quando il sacerdote benedice, Io benedico. Allora una sterminata corrente di grazie fluisce dal mio Sacro Cuore all'anima fino a riempirla completamente. In conclusione: tieni aperto il tuo cuore per non perdere il beneficio della benedizione. Attraverso la mia benedizione ricevi la grazia di amore e aiuto per l'anima e per il corpo. La mia santa Benedizione contiene tutto l'aiuto che è necessario all'umanità. Per mezzo di essa ti è data la forza e il desiderio di cercare il bene, di sfuggire il male, di godere della protezione dei miei figli contro i poteri delle tenebre. È un grande privilegio quando ti è concesso di ricevere la benedizione, non puoi capire quanta misericordia ti giunge per suo mezzo. Perciò mai ricevere la benedizione in modo piatto o distratto, ma con tutta la tua attenzione completa!!! Tu sei povera prima di ricevere la benedizione, sei ricca dopo averla ricevuta.

Mi addolora che la benedizione della Chiesa sia tanto poco apprezzata e raramente ricevuta. La buona volontà è rafforzata per suo mezzo, le iniziative ricevono la mia Provvidenza particolare, la debolezza è potenziata dal mio potere. I pensieri sono spiritualizzati e tutte le cattive influenze neutralizzate. Ho dato alla mia benedizione poteri senza confini: essa proviene dell'infinito amore del mio Sacro Cuore. Maggiore è lo zelo con il quale la mia benedizione è data e ricevuta, maggiore la sua efficacia. Sia che venga benedetto un bambino, sia che venga benedetto il mondo intero, la benedizione è assai più grande di 1000 mondi.
    Rifletti che Dio è immenso, infinitamente immenso. Quanto piccole le cose a suo paragone! E accade lo stesso, sia che uno soltanto, sia che molti ricevano la benedizione: questo non ha importanza perché Io do a ciascuno a seconda della misura della sua fede! E poiché Io sono infinitamente ricco di tutti i beni, vi è concesso di ricevere senza misura. Le tue speranze non sono mai troppo grandi, tutto supererà le tue più profonde aspettative!
Figlia mia, proteggi chi dà la benedizione! Stima altamente le cose benedette, così piacerai a Me, tuo Dio. Ogni volta che tu sei benedetta, sei unita più strettamente a Me, santificata di nuovo, risanata e protetta dall'amore del mio Sacro Cuore.
    Spesso Io tengo nascosti i risultati della mia benedizione in modo che siano conosciuti soltanto nell'eternità. Spesso sembra che le benedizioni non abbiano risultato, invece è meravigliosa la loro influenza; anche i risultati apparentemente infruttuosi sono una benedizione ottenuta attraverso la santa benedizione: questi sono i misteri della mia Provvidenza che non desidero manifestare.
    Le mie benedizioni producono molte volte effetti sconosciuti all'anima. Perciò abbi grande fiducia in questo straripamento del mio S. Cuore e rifletti seriamente su questo favore (ciò che gli apparenti risultati sono a te nascosti).
    Ricevi la santa Benedizione sinceramente perché le sue grazie entrano soltanto nel cuore umile! Ricevila con buona volontà e con l'intenzione di diventare migliore, allora essa penetrerà nelle profondità del tuo cuore e produrrà i suoi effetti.
    Sii una figlia della benedizione, allora tu, tu stessa sarai una benedizione per gli altri".



 

 

Rivelazioni sulla Santa Messa

Testimonianza della mistica Catalina Rivas (per saperne di più su questa mistica del nostro tempo, andate quì:

https://lucedelmondo.forumfree.it/?f=9312622 )

Sulla meravigliosa catechesi con la quale il Signore e la Vergine Maria ci stanno istruendo - in primo luogo insegnandoci il modo di pregare il Santo Rosario, di pregare con il cuore, di meditare e di trarre profitto dei momenti di incontro con Dio e con la nostra Madre benedetta, e sul modo di confessarsi - inoltre, sulla conoscenza di ciò che avviene nella Santa Messa e sul modo di viverla con il cuore. È questa la testimonianza che devo e voglio dare al mondo intero, per la maggior Gloria di Dio è per la salvezza di chiunque voglia aprire il proprio cuore al Signore. Affinché molte anime, consacrate a Dio, ravvivino il fuoco dell’amore per Cristo, sia quelle che hanno nelle loro mani il potere di farlo scendere sulla terra per essere nostro nutrimento, sia le altre, affinché perdano l’uso di riceverlo per “abitudine” e rivivano il meraviglioso stupore dell’incontro quotidiano con l’amore. Affinché i miei fratelli e sorelle laici di tutto il mondo vivano il più grande dei Miracoli con il cuore: la celebrazione della Santa Eucaristia.

Era la vigilia del giorno dell’Annunciazione, e i componenti del nostro gruppo erano andati a confessarsi. Alcune signore del gruppo di preghiera non riuscirono a farlo e rimandarono la confessione al giorno seguente, prima della Santa Messa. Quando il giorno seguente giunsi in Chiesa un po’ in ritardo, il signor Arcivescovo e i sacerdoti stavano già entrando nel presbiterio. In quel momento, la Vergine disse con la sua voce dolce e soave che raddolcisce l’anima:

«Oggi per te è un giorno di apprendistato e voglio che tu faccia molta attenzione perché, di ciò che sei testimone oggi, tutto ciò che vivrai in

questo giorno, dovrai farne partecipe l’umanità». Rimasi sorpresa senza comprendere, ma cercando di essere molto attenta. La prima cosa della quale mi resi conto era un coro di bellissime voci che cantavano, come se venisse da lontano; in alcuni momenti la musica si avvicinava, come se si trattasse di un suono portato dal vento. Il signor Arcivescovo cominciò la Santa Messa, e giunto all’Atto Penitenziale, la Santissima Vergine disse: «Dal profondo del tuo cuore, chiedi perdono al Signore per tutte le tue colpe, per averlo offeso, così potrai partecipare degnamente alla privilegio di assistere alla Santa Messa». È certo che per una frazione di secondo pensai: «Sono certamente in Grazia di Dio, mi sono appena confessata ieri sera». Ella rispose: «Credi forse che tu, da ieri sera, non abbia offeso il Signore? Lascia che ti ricordi alcune cose. Quando stavi uscendo per venire qui, la ragazza che ti aiuta ti si avvicinò per chiederti alcune cose, e poiché eri in ritardo, sbrigativamente le rispondesti in modo non molto cortese. È stata una mancanza di carità da parte tua, e dici di non aver offeso Dio...?» «Nella strada che hai fatto per venire fin qui, un autobus ha intralciato la tua strada e ti ha quasi urtato e tu hai detto un’abbondante quantità di cose contro quel pover’uomo, invece di venire in Chiesa facendo le tue orazioni, preparandoti per la Santa Messa. Hai mancato di carità e hai perso la pazienza e la pace. E dici di non aver offeso il Signore...?» «E arrivi all’ultimo momento, quando già la fila dei celebranti sta uscendo per celebrare la Messa... e stai per parteciparvi senza una previa preparazione...» - Va bene, Madre mia, non mi dire di più, non ricordarmi altre cose, altrimenti morirò immediatamente di vergogna e di dolore - risposi. «Perché arrivare all’ultimo momento? Dovreste essere qui prima, per poter fare una preghiera e chiedere al Signore di mandare il Suo Santo Spirito, perché vi conceda uno spirito di pace che scacci via lo spirito del mondo, le preoccupazioni, i problemi e le distrazioni, e poter essere così capaci di vivere questo momento tanto sacro. Invece, arrivate quasi all’inizio della celebrazione e vi partecipate come se andaste ad assistere ad un evento qualsiasi, senza nessuna preparazione spirituale. Perché? È il Miracolo più grande, e voi avete la possibilità di vivere il momento del più grande regalo da parte dell’Altissimo, ma non lo sapete a apprezzare.» È bastato così. Mi sentivo così male che fu più che sufficiente perché chiedessi perdono a Dio, non solamente per le colpe di quel giorno, ma per tutte le volte che, come moltissime altre persone, ho aspettato che terminasse l’omelia del sacerdote per entrare in Chiesa. Per tutte quelle volte che non ho saputo o che ho rifiutato di capire che cosa significava essere lì, e per quelle altre volte che, essendo forse la mia anima piena di peccati più gravi, avevo osato partecipare alla Santa Messa. Era un giorno festivo e si doveva quindi recitare il Gloria. La Santa Vergine disse: «Glorifica e benedici con tutto il tuo amore la Santissima Trinità, riconoscendoti una Sua creatura.» Come fu diverso quello Gloria! Mi vidi d’un tratto in un altro luogo, pervaso di luce, davanti alla Presenza Maestosa del Trono di Dio, tutto pieno di luce; con quanto amore, ringraziando, ho ripetuto... “Per la tua Gloria immensa, noi Ti lodiamo, Ti benediciamo, Ti adoriamo, Ti glorifichiamo, Ti rendiamo grazie Signore, Dio, Re del cielo, Dio Padre Onnipotente - e mi immaginavo il volto paterno del Padre pieno di bontà... Signore, Figlio unico Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, Tu che togli peccati del mondo...” - e Gesù stava davanti a me, con quel volto pieno di tenerezza e di Misericordia... “perché Tu solo sei Dio, solo Tu, Altissimo Gesù Cristo, con lo Spirito Santo...” il Dio dell’Amore perfetto, Quello che in questo momento fa trasalire tutto il mio essere... E ho chiesto: «Signore, liberarmi da ogni spirito cattivo; il mio cuore ti appartiene, Signore mio, mandami la tua pace per ottenere il miglior beneficio da questa Eucaristia e perché la mia vita dia migliori frutti. Spirito Santo di Dio, trasformami, opera in me, guidami. O Dio, dammi i doni di cui necessito per servirti meglio...!»

Giunse il momento della Liturgia della Parola e la Vergine mi fece ripetere:«Signore, voglio oggi ascoltare la Tua Parola e dare frutto abbondante; che il Tuo Santo Spirito mondi il terreno del mio cuore, perché la Tua Parola cresca e si sviluppi, purifica il mio cuore perché sia ben disposto.» «Voglio che tu stia attenta alle letture e a tutta l’omelia del sacerdote. Ricorda che la Bibbia dice che la Parola di Dio non ritorna senza aver dato frutto. Se stai attenta, resterà qualcosa in te di tutto quello che ascolti. Devi cercare di ricordare tutto il giorno quelle Parole, che lasceranno in te una impronta. Potranno essere una volta due frasi, poi sarà l’intera lettura del Vangelo, qualche volta solo una parola, da assaporare per il resto del giorno; questo si farà carne in te perché è questa la maniera di trasformare la vita, e fare in modo che la Parola di Dio trasformi.» «E ora, dillo al Signore che sei qui per ascoltare ciò che tu vuoi che Egli dica oggi al tuo cuore.» Ringrazio nuovamente Dio perché mi dà l’opportunità di ascoltare la Sua Parola; chiedo perdono per aver mantenuto un cuore tanto duro per così tanti anni e per aver insegnato ai miei figli ad andare alla Messa la domenica perché così comandava la Chiesa, e non per amore e per il bisogno di riempirsi di Dio...Io che avevo assistito a tante Eucaristie, più che altro come un’obbligo, e avevo creduto con questo di essere salva... Di viverla, nemmeno per sogno, di porre attenzione alle letture e alla omelia del sacerdote anche meno. Quale dolore ho provato per tanti anni persi inutilmente, a causa della mia ignoranza!... Quanta superficialità nelle Messe alle quali assistiamo quando

c’è un matrimonio, o una Messa da morto, oppure perché ci teniamo a farci vedere dagli altri! Quanta ignoranza riguardo questa nostra Chiesa e riguardo i Sacramenti! Quanto spreco nel voler istruirci e coltivarci nelle cose del mondo, che in un momento possono sparire senza che nulla rimanga, e che alla fine della vita non ci servono neanche ad aggiungere un minuto alla nostra esistenza! Ma di quello che ci farà guadagnare un poco di cielo sulla terra e poi la vita eterna, non sappiamo niente, e tuttavia ci chiamiamo uomini e donne istruiti...! Si giunse poco dopo all’Offertorio e la Santissima Vergine disse: «Recita così, (e io la seguivo): Signore, Ti offro tutto ciò che sono, quello che ho, quello che posso, tutto pongo nelle Tue mani. Eleva Tu, Signore, quel poco che io sono. Per i meriti di Tuo Figlio, trasformami, Dio Altissimo. Intercedi per la mia famiglia, per i miei benefattori, per ogni membro del nostro Apostolato, per tutte le persone che ci combattono, per quelli che si raccomandano alle mie povere preghiere... Insegnami a umiliare il mio cuore affinché il loro cammino sia meno duro...! E così che pregavano i santi e così voglio che facciate. E questo che Gesù vuole che si faccia: che umiliamo il nostro cuore affinché loro non sentano la durezza, ma che invece alleviamo loro il dolore del venire calpestati. Anni dopo, ho letto un libretto di preghiere di un Santo che amo molto: José Maria Escrivà de Balaguer; lì trovai una preghiera simile a quella che mi aveva insegnato la Vargine. Certe volte questo Santo al quale mi affido, rendeva omaggio alla Vergine Santissima con quelle preghiere. All’improvviso, cominciarono ad alzarsi in piedi delle persone che non avevo visto prima. Era come se dal fianco di ogni persona che si trovava nella Cattedrale, uscisse un’altra persona; la Cattedrale si riempì così di varie persone giovani e belle, vestite con tuniche bianchissime. Si diressero fino al corridoio centrale procedendo poi verso l’Altare. Disse nostra Madre: «Osserva, sono gli Angeli Custodi di ognuna delle persone che si trovano qui. È il momento nel quale il vostro Angelo Custode porta le vostre offerte e preghiere all’Altare del Signore.» In quel momento, ero completamente in preda a un grande stupore, perché quegli esseri avevano un volto tanto bello e tanto raggiante da non potersi immaginare. I volti risplendevano bellissimi, quasi femminili, benché senza alcun dubbio, l’aspetto generale del corpo, delle mani e la statura fosse di uomo. I piedi nudi non poggiavano al suolo, ma piuttosto andavano come scivolando, come se scorressero via. Era una processione bellissima. Alcuni di loro portavano come un vassoio d’oro con qualcosa che risplendeva di una forte luce bianco dorata. Disse la Vergine: «Sono gli Angeli Custodi delle persone che stanno offrendo questa Santa Messa per molte varie  intenzioni, di quelle persone che sono coscienti di ciò che significa questa celebrazione, di quelle che hanno qualcosa da offrire al Signore...» In questo momento, offrite le vostre pene, i vostri dolori, le vostre speranze, le vostre gioie e tristezze, le vostre richieste. Ricordatevi che la Messa ha un valore infinito, quindi siate generosi nell’offrire e nel chiedere.» Dietro ai primi Angeli, le venivano degli altri che non avevano niente nelle mani, le avevano vuote. Disse la Vergine: «Sono gli Angeli delle persone che pur essendo qui, non offrono mai niente, che non sono interessate a vivere ogni momento liturgico della Messa e non hanno offerte da portare all’Altare del Signore.» Per ultimi, vi erano degli altri Angeli che erano piuttosto tristi, con le mani giunte in preghiera, ma con gli occhi bassi. «Sono gli Angeli Custodi delle persone che pur essendo qui, è come se non ci fossero, vale a dire delle

persone che sono venute per forza, che sono venute perché si sentono obbligate, ma senza nessun desiderio di partecipare alla Santa Messa, e così gli Angeli vanno tristemente perché non hanno niente da portare all’Altare, salvo le loro proprie preghiere.» «Non intristite il vostro Angelo Custode... Pregate molto, pregate per la conversione dei peccatori, per la pace nel mondo, per i vostri famigliari,

per il vostro prossimo e per quelli che si raccomandano alle vostre preghiere. Pregate, pregate molto, non solo per voi ma anche per gli

altri.» «Ricordatevi che l’offerta più gradita al Signore la fate quando offrite voi stessi come olocausto, così che Gesù, nello scendere, vi trasformi con i Suoi propri meriti. Cosa avete da offrire al Padre che sia solo vostro? Il nulla e il peccato, ma se vi offrite in unione ai meriti di Gesù, fate una offerta gradita al Padre.» Quello spettacolo, quella processione era così bella che difficilmente potrebbe essere paragonata ad altro. Tutte quelle creature celesti davanti all’Altare facevano una riverenza, alcune ponendo la loro offerta al suolo, altre prostrandosi in ginocchio con la fronte quasi a terra, e dopo essere giunte lì, sparivano alla mia vista. Giunse il momento finale del prefazio, e quando l’assemblea cominciò a dire: «Santo, Santo, Santo» immediatamente, tutto quello che era dietro ai celebranti sparì. Dal lato sinistro del signor Arcivescovo, in forma diagonale all’indietro, apparvero migliaia di Angeli, piccoli e Angeli grandi, Angeli con delle ali immense, Angeli con delle ali piccole, Angeli senza ali come i primi; tutti vestiti con delle tuniche simile alle albe bianche dei sacerdoti o dei monaci. Tutti si inginocchiavano con le mani giunte in preghiera e, in segno di riverenza, chinavano il capo. Si sentiva una musica bellissima, come se vi

fossero moltissimi cori con voci diverse, e tutti, all’unisono e insieme al popolo, dicevano: Santo, Santo, Santo... Era giunto il momento della Consacrazione, il momento del più meraviglioso dei Miracoli... dal lato destro dell’Arcivescovo in linea ancora diagonale verso l’indietro, partiva una moltitudine di persone, vestite con la stessa tunica, ma dai colori pastello: rosa, verde, celeste, lilla, giallo; in poche parole, diversi e deliziosi colori. Anche i loro volti splendevano pieni di gioia, pareva che fossero tutti della stessa età. Si poteva notare (ma non saprei dire perché) che erano persone di età diversa, ma nei volti erano tutti uguali, senza rughe, felici. Tutti si inginocchiavano prima del canto del «Santo, Santo, Santo è il Signore...» Disse nostra Signora: «Sono tutti i Santi e i Beati del cielo e fra di essi vi sono anche le anime dei vostri famigliari che godono già bella Presenza di Dio.» E poi, La vidi. Proprio alla destra del signor Arcivescovo... un passo indietro rispetto a Monsignore, era un po’ sollevata dal suolo, inginocchiata sopra dei veli molto fini, nello stesso tempo trasparenti e luminosi, come acqua cristallina, la Santissima Vergine, con le mani giunte, guardava con attenzione e rispetto il celebrante. Stando là mi parlava, ma in silenzio, direttamente al cuore, e senza guardarmi. «Ti colpisce il fatto di vedermi un poco più indietro del Monsignore, vero? Ma così deve essere... Per quanto Mi ami, il Figlio Mio non Mi ha dato la dignità che dà a un sacerdote, di poterlo portare quotidianamente  tra le Mie mani, come lo fanno le mani sacerdotali. Ecco perché provo un profondissimo rispetto per il sacerdote e per quello miracolo che Dio realizza per suo mezzo, e che Mi obbliga qui ad inginocchiarmi.» Dio mio, quanta dignità, quanta grazia riversa il Signore sulle anime sacerdotali, e noi non ne siamo coscienti, e talvolta, nemmeno tanti di loro! Di fronte all’Altare, cominciarono a presentarsi delle ombre di persone di colore grigio, che sollevavano le mani verso l’alto. Disse la Vergine Santissima: «Sono le anime benedette del Purgatorio che aspettano le vostre preghiere per trovare refrigerio. Non cessate di pregare per loro. Pregano per voi, ma non possono pregare per loro stesse, siete voi che

dovete pregare per loro, per aiutarle ad uscire per incontrarsi con Dio e godere di Lui eternamente.» Come vedi, Io sono qui sempre... La gente fa pellegrinaggi, cerca i luoghi delle Mie apparizioni, è questo va bene per tutte le grazie che si ricevono in quei luoghi, ma in nessuna apparizione, in nessun luogo Io Sono presente per più tempo, come durante la Santa Messa. Ai piedi dell’Altare dove si celebra l’Eucarestia, sempre Mi potrete trovare; Io rimango ai piedi del Tabernacolo insieme agli Angeli, perché Io sto sempre con Lui.» Vedere quel bel volto della Madre nel momento del «Santo», come pure tutti gli altri, con il volto risplendente, con le mani giunte in attesa di quel miracolo che si ripete continuamente, era proprio come stare nel cielo stesso. E pensare che c’è della gente, che vi sono delle persone che in quel momento

possono essere distratte, che magari stanno parlando... Lo dico con dolore, e sono molti più uomini che donne, che se ne stanno in piedi con le braccia conserte come se dovessero rendere un omaggio al Signore da pari a pari, da uguale ad uguale.

Disse la Vergine: «Dillo agli esseri umani, che mai un uomo è così davvero uomo come quando piega i ginocchi davanti a Dio».

Il celebrante pronunciò le parole della «Consacrazione». Era una persona di statura normale, ma all’improvviso cominciò a crescere, a riempirsi di luce, di una luce soprannaturale tra il bianco e il dorato che lo avvolgeva,  e diventava fortissima nella parte del volto, tanto che non si potevano più vedere i suoi lineamenti. Quando ha sollevato l’ostia, ho visto che le sue mani avevano sul dorso dei segni, dai quali usciva molta luce. Era Gesù!... Era Lui, che con il Suo Corpo avvolgeva quello del celebrante come se circondasse amorosamente le mani del signor Arcivescovo. In quel momento, l’Ostia cominciò a crescere e a crescere in modo enorme e in essa, il Volto meraviglioso di Gesù che guardava verso il Suo popolo. Istintivamente abbassai la testa e Nostra Signora disse: «Non distogliere lo sguardo, alza gli occhi, contemplalo, incrocia il tuo sguardo con il Suo e ripeti la preghiera di Fatima: Gesù mio, io credo, adoro spero e Ti amo. Ti chiedo perdono per tutti quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano. Perdono e Misericordia... Adesso digli quanto Lo ami, rendi il tuo omaggio al Re dei Re». Vi dico, pareva che dall’Ostia enorme guardasse solo me, ma seppi che contemplava allo stesso modo ogni persona, pieno di amore... Quindi chinai il capo fino ad avere la fronte a terra, come facevano tutti gli Angeli e i Beati del Cielo. Per una frazione di secondo, pensai che era lo stesso Gesù che avvolgeva il corpo del celebrante e nello stesso tempo si trovava nell’Ostia, che quando il celebrante l’abbassava, diventava nuovamente piccola. Avevo le guance piene di lacrime, non potevo uscire dal mio stato di meravigliato

stupore. Non appena il Monsignore iniziò a pronunciare le parole di consacrazione del vino, insieme alle sue parole, incominciarono ad apparire di bagliori come lampi, nel cielo e sullo sfondo. La Chiesa non aveva più né tetto, né pareti, tutto era buio, vi era solamente quella luce che brillava nell’Altare. All’improvviso sospeso in aria, vidi Gesù, crocefisso, dalla testa fino alla parte bassa del torace. Il tronco trasversale della croce era sostenuto da grandi e forti mani. Dal centro di quello splendore, si distaccò un piccolo lume come una colomba molto piccola e molto brillante che, fatto velocemente il giro di tutta la chiesa, si posò sulla spalla sinistra del signor Arcivescovo che continuava ad essere Gesù, perché potevo distinguere la Sua capigliatura sciolta, le Sue piaghe luminose, il Suo grandioso corpo, ma non vedevo il Suo Volto.  In alto, Gesù crocifisso stava con il viso reclinato sulla spalla destra. Si vedevano sul volto e sulle braccia i segni dei colpi e delle ferite. Sul costato destro, all’altezza del petto, vi era una ferita da cui usciva a fiotti verso sinistra del sangue, e verso destra qualcosa che sembrava acqua, però molto brillante; ma erano piuttosto fasci di luce quelli che si dirigevano verso i fedeli, muovendosi a destra e a sinistra. Mi stupiva la quantità di sangue che traboccava dal Calice e pensai che avrebbe impregnato e macchiato tutto l’Altare, ma non ne cadde una sola goccia!In quel momento la Vergine disse: «Te lo ripeto, questo è il miracolo dei Miracoli, per il Signore non esistono né tempo, né distanza e nel momento della Consacrazione, tutta l’assemblea viene trasportata ai piedi del Calvario, nel momento della Crocifissione di Gesù.» Può qualcuno immaginarselo? I nostri occhi non lo possono vedere, ma tutti siamo là, nello stesso momento nel quale lo stanno crocefiggendo e mentre chiede perdono al Padre, non solamente per quelli che lo uccidono, ma per ognuno dei nostri peccati: «Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno!»

A partire da quel giorno, e non mi importa se mi prendono per pazza, io chiedo a tutti di inginocchiarsi, chiedo a tutti di cercare di vivere con il cuore e con tutta la sensibilità di cui sono capaci, quel privilegio che il Signore ci concede. Quando stavamo per cominciare a pregare il Padre Nostro, parlò il Signore, per la prima volta durante la celebrazione, e disse: «Ecco, voglio che tu preghi con la maggiore profondità di cui sei capace e che, in questo momento, ti ricordi della persona o delle persone che ti hanno causato più male nella tua vita, affinché tu li abbracci e li stringa a te e dica loro con tutto il cuore: -Nel Nome di Gesù io ti perdono e ti auguro la pace. Nel Nome di Gesù, ti chiedo perdono e mi auguro di avere la pace. Se questa persona merita la pace, la riceverà e ne avrà un gran bene; se questa persona non è capace di aprirsi alla pace, quella pace tornerà al tuo cuore. Ma non voglio che tu riceva o dia la pace ad altre persone, fino a quando non sei capace di perdonare e di provare quella pace dapprima nel tuo cuore.»  «Fate attenzione a quello che fate» - continuò il Signore - «Voi ripetete nel Padre Nostro: perdonaci come noi perdoniamo quelli che ci offendono. Se siete capaci di perdonare e non, come dicono alcuni, di dimenticare, state mettendo delle condizioni al perdono di Dio. State dicendo: perdonami soltanto come io sono capace di perdonare, non di più.» Non so come spiegare il mio dolore, nel comprendere quanto possiamo ferire il Signore e quanto possiamo noi stessi offenderlo con tanti rancori, con i cattivi sentimenti e le cose cattive che nascono dai complessi e dalla suscettibilità. Perdonai, perdonai di cuore e chiesi perdono a tutti quelli che talvolta mi avevano offeso, per sentire la pace del Signore. Il celebrante diceva: «... concedici la pace e l’unità...» e quindi: «La pace del Signore sia con tutti voi...» Vidi d’un tratto, fra alcune persone che si abbracciavano (non tutte), venire a porsi in mezzo una luce molto intensa; seppi che era Gesù e mi slanciai allora ad abbracciare la persona che avevo a fianco. Potei sentire davvero in quella luce l’abbraccio del Signore, era Lui che mi abbracciava per darmi la Sua pace, perché in quel momento io ero stata capace di perdonare e di togliere dal mio cuore ogni offesa contro altre persone. Questo è ciò che Gesù vuole, condividere quel momento di gioia in un abbraccio per farci trovare la Sua Pace. Arrivò il momento della comunione dei celebranti, e qui tornai a notare la presenza di tutti i sacerdoti insieme al Monsignore. Mentre egli si comunicava, la Vergine disse: «Questo è il momento di pregare per il celebrante e per i sacerdoti che lo accompagnano, ripeti con me: Signore, benedicili, santificali, aiutali, purificali, amali, abbine cura, sostienili con il tuo amore... Ricordatevi di tutti i sacerdoti del mondo, pregate per tutte le anime consacrate...» Amati fratelli, questo è il momento in cui dobbiamo pregare perché loro sono la Chiesa, come lo siamo anche noi laici. Molte volte i laici esigono molto dai sacerdoti, però siamo incapaci di pregare per loro, di capire che sono persone umane, di comprendere e apprezzare la solitudine che molto spesso  può circondare un sacerdote. Dobbiamo capire che i sacerdoti sono persone come noi e che hanno bisogno di comprensione, di assistenza, che hanno bisogno di affetto e di attenzioni da parte nostra, perché stanno dando la loro vita per ognuno di noi, come Gesù, consacrandosi a Lui.

Il Signore vuole che la gente del gregge che Dio ha affidato loro, preghi e

aiuti il proprio Pastore a santificarsi. Un giorno o l’altro, quando saremo

dall’altra parte, comprenderemo la meraviglia compiuta dal Signore nel

darci dei sacerdoti che ci aiutano a salvare la nostra anima.

La gente cominciò a uscire dai banchi per andare a comunicarsi. Era giunto il grande momento dell’incontro, della «Comunione»; il Signore mi disse:

«Aspetta un momento, voglio che tu osservi qualcosa...» spinta da un impulso interiore, diressi lo sguardo verso la persona che stava per ricevere la comunione sulla lingua dalla mano del sacerdote. Devo chiarire che questa persona era una delle signore del nostro gruppo

che la sera prima non era riuscita a confessarsi, ma che si era confessata questa mattina, prima della Santa Messa. Quando il sacerdote ebbe posto la Sacra Ostia sulla sua lingua, vi fu come un lampo di luce; quella luce di colore bianco dorato intenso, attraverso questa persona prima dalla spalla e poi circondando la spalla, gli omeri e la testa. Disse il Signore: «È così che Io Mi compiaccio nell’abbracciare un’anima che viene a ricevermi con il cuore puro!» Il tono della voce di Gesù era quello di una persona felice. Io ero stupita nell’ammirare quell’amica che tornava al suo posto circondata di luce, abbracciata dal Signore; ho pensato alle meraviglie che noi tante volte perdiamo, perché andiamo a ricevere Gesù con le nostre piccole o grandi mancanze, mentre dovrebbe essere solo una festa. Molte volte diciamo che non vi sono sacerdoti per confessarsi spesso, ma il problema non consiste nel confessarsi spesso, il problema consiste nella nostra facilità a tornare a cadere nel male. D’altronde, così come ci sforziamo di trovare un salone di bellezza o gli uomini un barbiere quando abbiamo  una festa, dobbiamo sforzarci anche di andare a cercare il sacerdote quando abbiamo bisogno che vengano tolte da noi tutte quelle cose sporche, e non avere la sfacciataggine di ricevere Gesù in qualsiasi momento con il cuore pieno di cose cattive. Quando mi sono diretta a ricevere la comunione, Gesù ripeteva: «L’ultima Cena fu il momento di maggiore intimità con i Miei. In quell’ora dell’amore, ho istituito quello che agli occhi degli uomini può sembrare la più grande pazzia, farmi prigioniero d’Amore. Ho istituito l’Eucarestia. Ho voluto rimanere con voi fino alla fine dei secoli, perché il Mio Amore non poteva sopportare che rimanessero orfani coloro che amavo più della Mia vita...»

Ricevetti quell’Ostia, che aveva un sapore particolare; era una mescolanza di sangue e incenso che mi inondò interamente. Provavo tanto amore che le lacrime scorrevano senza poterle trattenere... Quando ritornai al mio posto, mentre mi inginocchiavo, il Signore disse: «Ascolta...» e in quel momento cominciai a sentire dentro di me le preghiere di una signora che era seduta davanti a me e che si era appena comunicata. Quello che diceva senza aprire la bocca, era più o meno questo: «Signore, ricordati che siamo alla fine del mese e che non ho i soldi per pagare l’affitto, la rata della macchina, il collegio dei bambini, devi fare qualcosa per aiutarmi... Per favore, fa che mio marito smetta di bere tanto, non posso sopportare più le sue ubriachezze, e mio figlio minore perderà di nuovo l’anno se non lo aiuti questa settimana ha gli esami... e non dimenticarti della vicina che deve cambiare casa, che lo faccia una buona volta perché io non la posso sopportare... ecc. ecc.» In quel momento, il signor Arcivescovo disse: «Preghiamo» è ovviamente tutta l’assemblea si alzò in piedi per la preghiera finale. Gesù disse con tono triste: «Ti sei resa conto? Non Mi ha detto neanche una volta che Mi ama, non una sola volta ha dato segni di gratitudine per il dono che Io le ho fatto di far scendere la Mia Divinità fino alla sua povera umanità, per elevarla fino a Me. Non una sola volta ha detto: grazie, Signore. È stata una litania di richieste... e sono così quasi tutti quelli che vengono  a ricevermi». «Io sono morto per amore e sono risuscitato. Per amore, aspetto ognuno di voi e per amore rimango con voi... ma voi non vi rendete conto del fatto che Io ho bisogno del vostro amore. Ricorda che Sono il Mendicante d’Amore in quest’ora sublime per l’anima». Vi rendete conto, che Egli, l’Amore, sta chiedendo il nostro amore e che noi non glielo diamo? Ed evitiamo anche di andare a questo incontro con l’Amore degli Amori, con l’unico amore che Si dà in oblazione permanente. Quando il celebrante stava per dare la benedizione, la Santissima Vergine parlò di nuovo e disse: «Fai attenzione, osserva bene... Invece di fare il segno della Croce, voi fate un ghirigoro. Ricorda che questa benedizione può essere l’ultima che ricevi nella tua vita dalla mano di un sacerdote. Tu non sai se uscendo da qui, morirai o no, e non sai se avrai l’opportunità che un altro sacerdote ti dia una benedizione. Quelle mani consacrate ti stanno dando la benedizione nel Nome della Santissima Trinità, pertanto, fai il segno della Croce con rispetto e come se fosse l’ultimo della tua vita.» Quante cose perdiamo non capendole, e quando non partecipiamo tutti i giorni alla Santa Messa! Perché non fare uno sforzo e cominciare la giornata mezz’ora prima, per correre alla Santa Messa e ricevere tutte le benedizioni che il Signore vuole riversare su di noi? Capisco che non tutti, a causa dei loro obblighi, possono farlo ogni giorno, ma

almeno due o tre volte per settimana si; indubbiamente, tanti evitano la Messa della domenica con il debole pretesto di avere uno o due o dieci bambini piccoli e pertanto non possono assistere alla Messa... Come fanno quando hanno altri impegni importanti? Che vadano con tutti i bambini, oppure facciano i turni: il marito ci va in un’ora e la moglie in un’altra ora, ma che adempiano i propri obblighi verso Dio. Abbiamo tempo per studiare, per lavorare, per divertirci, per riposare, ma non abbiamo tempo per andare alla Santa messa almeno la domenica.  Gesù mi chiese di rimanere con Lui qualche minuto in più, dopo terminata la Messa. Disse: «Non andate via di corsa dopo terminata la Messa, rimanete un momento in Mia Compagnia, traetene profitto e lasciate che anche Io possa trarre profitto dalla vostra compagnia...» Da bambina, avevo sentito dire da qualcuno che il Signore rimaneva in noi per 5 o 10 minuti dopo la comunione. In quel momento, glielo domandai: - Signore, quanto tempo rimani davvero con noi dopo la comunione? Immagino che il Signore debba aver riso della mia stupidità, perché rispose così: «Tutto il tempo che tu vorrai tenermi con te. Se Mi parli durante tutto il giorno, dedicandomi qualche parola durante le tue faccende, Io ti ascolterò. Io Sono sempre con voi, siete voi che vi allontanate da Me. Uscita dalla Messa, e per quel giorno è quanto basta; avete osservato il giorno del Signore, e tutto finisce lì, non pensate che Mi piacerebbe condividere la vostra vita famigliare con voi, almeno in quel giorno.» «Voi nelle vostre case avete un luogo per tutto, e una stanza per ogni attività: una camera per dormire,1’altra per cucinare, una per mangiare, ecc. ecc. Quale è il luogo che hanno destinato a Me? Deve essere un luogo nel quale non soltanto tenete una immagine permanentemente impolverata, ma un luogo nel quale almeno per cinque minuti al giorno la famiglia si riunisce a ringraziare per la giornata, per il dono della vita, a pregare per le necessità quotidiane, chiedere benedizioni, protezione, salute... Tutti hanno un posto nelle vostre case, eccetto Io». «Gli uomini programmano la loro giornata, la settimana, il semestre, le vacanze, ecc. ecc. Sanno in quale giorno riposeranno, in che giorno andammo al cinema o a una festa, a visitare la nonna o i nipoti, i figli, gli amici, quando andranno a divertirsi. Ma quante famiglie dicono almeno una volta al mese: «Questo il giorno in cui dobbiamo andare a visitare Gesù nel Tabernacolo» e tutta la famiglia viene a fare conversazione con Me, a sedersi di fronte a Me e a parlarmi, a raccontarmi ciò che è accaduto negli ultimi giorni, raccontarmi i problemi, le difficoltà che hanno, chiedermi ciò di cui hanno necessità... Farmi partecipe delle loro  faccende! Quante volte?» «Io so tutto, leggo anche nel più profondo dei vostri cuori e delle vostre menti, però Mi piace che siate voi a raccontarmi le vostre cose, che Me ne facciate partecipe come con uno della famiglia, come con l’amico più intimo. Quante grazie perde l’uomo perché non Mi dà un posto nella sua vita...!» Quando quel giorno rimasi con Lui, e poi per molti altri giorni ancora, ricevetti degli insegnamenti che oggi voglio condividere con voi, in questa missione che mi è stata affidata. Dice Gesù: «Volli salvare la Mia creatura, perché il momento di aprire la porta del Cielo è stato pieno di troppo dolore...» «Ricorda che nessuna madre ha nutrito il proprio figlio con la sua carne. Io Sono arrivato a questo eccesso d’Amore per comunicarvi i miei meriti.» «La Santa Messa Sono Io stesso che prolungo la Mia vita e il Mio sacrificio sulla Croce in mezzo a voi. Senza i meriti della Mia vita e del Mio sangue, che cosa avete voi per presentarvi davanti al Padre? Il nulla, la miseria e il peccato...» «Voi dovreste sorpassare in virtù gli Angeli e gli Arcangeli, perché loro non hanno la fortuna di ricevermi come alimento, voi sì. Essi bevono una goccia della fonte, ma voi che avete la grazia di ricevermi, potete bere tutto l’oceano...» Il Signore mi parlò poi, ancora con dolore, di quelle persone che si incontrano con Lui per abitudine. Di quelle che hanno perso il meraviglioso stupore dell’incontro con Lui. Di come la routine fa diventare certe persone così tiepide che non hanno mai niente di nuovo da dire a Gesù quando Lo ricevono. E inoltre, delle non poche anime consacrate che perdano l’entusiasmo di innamorarsi del Signore e fanno della loro vocazione un mestiere, una professione, alla quale non si dedicano più di quanto sia necessario, ma senza sentimento... Quindi il Signore mi parlò dei frutti che ogni comunione deve portare in noi. Accade infatti che ci sia della gente che riceve il Signore ogni giorno, ma non cambia la propria vita. Dedicano molte ore alla preghiera, compiono molte opere, ecc. ecc. ma la loro vita non si trasforma, e una vita che non si trasforma non può dare frutti autentici per il Signore. I meriti che riceviamo nell’Eucarestia debbono portare frutti di conversione in noi e frutti di carità per i nostri fratelli. Noi laici abbiamo un incarico molto importante dentro la nostra Chiesa, non abbiamo nessun diritto di tacere davanti all’invito che ci fa il Signore,

come lo fa ad ogni battezzato, di andare ad annunciare la Buona Novella. Non abbiamo alcun diritto di ricevere tutte queste conoscenze e non darle agli altri, e così permettere che i nostri fratelli muoiano di fame, mentre noi abbiamo tanto pane nelle nostre mani. Non possiamo stare a vedere la nostra Chiesa andare letteralmente in rovina, perché siamo comodi nelle nostre Parrocchie, nelle nostre case, ricevendo e

continuando a ricevere tanto dal Signore: la Sua Parola, le omelie del sacerdote, i pellegrinaggi, la Misericordia di Dio nel Sacramento della confessione, l’unione meravigliosa attraverso il cibo Eucaristico, le conferenze del tale o del tal’altro predicatore. In altre parole, stiamo ricevendo tanto e non abbiamo il coraggio di uscire dalle nostre comodità, di andare in un carcere, in una casa di correzione, di parlare con chi é più bisognoso, di dirgli che non si dia per vinto, che è nato cattolico e che la sua Chiesa ha bisogno di lui, anche lì dove è, sofferente,

perché questo suo dolore servirà per redimere altri, perché questo sacrificio gli farà guadagnare la vita eterna. Non siamo capaci di andare negli ospedali dove ci sono i malati terminali e, recitando la coroncina alla Divina Misericordia, aiutarli con la nostra preghiera in quei momenti di lotta tra il bene e il male, per liberarli dalle insidie e dalle tentazioni del demonio. Ogni moribondo ha paura, e anche soltanto tenendo loro la mano, parlando loro dell’amore di Dio e della meraviglia che li aspetta nel Cielo con Gesù e Maria e insieme ai propri cari che sono già partiti, reca loro conforto. L’ora che stiamo vivendo, non ammette che accettiamo l’indifferenza. Dobbiamo essere la mano d’aiuto per i nostri sacerdoti, andare dove loro  non possono arrivare. Ma per fare questo, per averne il coraggio, dobbiamo ricevere Gesù, vivere con Gesù, alimentarci di Gesù. Abbiamo paura di impegnarci un po’ di più e quando il Signore dice: «Cerca prima il Regno di Dio e il resto ti sarà dato in aggiunta», é ricevere tutto. È cercare il Regno di Dio utilizzando tutti i mezzi e... aprire le mani per ricevere TUTTO in aggiunta; perché Egli è il Padrone che paga meglio, l’unico che è attento anche alle tue più piccole necessità!

Fratello, sorella, grazie per avermi permesso di portare a termine la missione che mi è stata affidata, di farti giungere queste pagine.

La prossima volta che assisterai alla Santa Messa, vivila. So che il Signore compirà anche in te la promessa che «la tua Messa non sarà mai più quella di prima» e quando lo ricevi... Amalo...! Sperimenta la dolcezza di riposare tra le piaghe del Suo costato aperto per te, per lasciarti la Sua Chiesa e Sua Madre, per aprirti le porte della Casa del Padre Suo, e perché tu sia capace di verificare il Suo Amore Misericordioso attraverso questa testimonianza e di cercare di corrispondervi con il tuo piccolo amore.

Che Dio ti benedica.

Tua sorella in Gesù Cristo Vivo,

Catalina

Missionaria laica del Cuore Eucaristico di Gesù